Recensione libresca: “Piccole donne” Louisa May Alcott.

Quattro ragazze, quattro giovani fanciulle unite da un profondo legame d’affetto e sorellanza.

Titolo: Piccole donne.

Autore: Louisa May Alcott.

Genere: classico, drammatico, familiare, di formazione, sentimentale.

Pagine: 332 (formato ebook); 384 (formato cartaceo).

Dove reperirlo: app Apple Books; Google Play Libri; https://www.amazon.it; https://www.ibs.it; https://www.mondadoristore.it; https://www.lafeltrinelli.it; https://www.kobo.com; https://www.libraccio.it; https://www.giuntialpunto.it; https://www.bookrepublic.it; https://www.libreriauniversitaria.it; https://www.unilibro.it (formato ebook); https://www.amazon.it; https://www.ibs.it; https://www.mondadoristore.it; https://www.lafeltrinelli.it; https://www.libraccio.it; https://www.Ebay.it; https://www.libreriauniversitaria.it; https://www.unilibro.it; https://www.giuntialpunto.it (formato cartaceo) e probabilmente anche nelle biblioteche della vostra città/del vostro paese.

Trama: Un anno, tanto dura la storia racchiusa tra la prima e l’ultima pagina di Piccole donne. È Natale quando ci si immerge nel mondo dai confini minimi fisici, eppure sconfinato, delle sorelle March. Ed è sempre Natale, quello successivo, quando lo si lascia. In mezzo, la vita di quattro adolescenti decise a tirare fuori il meglio da quei difetti che le rendono umanissime: c’è Meg, che non può fare a meno di sognarsi circondata dai lussi di cui la povertà la priva; c’è Josephine, detta Jo, una passione smisurata per le storie e un’insofferenza soffocante per i limiti che le impone l’esser nata donna; Beth, quieta e silenziosa, più appagata dal fare da spettatrice alla vita delle sorelle che dall’essere protagonista della propria; e infine Amy, vanitosa ed egoista, troppo concentrata a rimirarsi in ogni superficie riflettente per curarsi di ciò che accade a chi le sta intorno. Meg, Jo, Beth ed Amy sono quattro “piccole donne” dai caratteri diversi eppure complementari, unite da quel legame unico e speciale che si alimenta di risate sotto le coperte e risvegli condivisi, di litigi furiosi e scuse accigliate, di abiti prestati e prime volte vissute nei racconti l’una dell’altra: la sorellanza. Ed è proprio la potenza di questo legame che rende grande una storia piccola come le sue protagoniste, una storia in cui il percorso di una diventa quello di tutte.

Non stanca dei classici letti finora anche la mia ultima lettura fa parte di questo genere,😀.

Credevo che, leggendone uno di seguito all’altro, alla fine mi sarei annoiata di questo genere e avrei rimandato a data da destinarsi ulteriore letture ma… non è così, 😄!

Devo ammettere che qualche gradino in più della classifica dei generi che leggo i classici se lo sono ampiamente guadagnato… anche se, altrettanto candidamente, ammetto che non prenderanno mai il posto dei generi che leggo di più e che preferisco in assoluto, 😉.

Naturalmente tutti conoscono “Piccole donne”: le quattro sorelle March, Meg, Jo, Beth ed Amy sono le protagoniste di uno se non il più famoso romanzo della scrittrice statunitense Louisa May Alcott. Quattro ragazze non più bambine, ma non ancora adulte, che hanno tra loro un legame così stretto che si potrebbe quasi dire che “vivono in simbiosi”. Le due più grandi, Meg e Jo, fanno quasi da vice mamma alle due più piccole, Beth ed Amy, prendendole sotto la loro ala protettrice. Le quattro ragazze hanno tutte dei caratteri totalmente diversi l’una dall’altra e, seppur si vogliano molto molto bene, non mancano i litigi e le discussioni. Ma, come dopo ogni litigio, arriva sempre il momento di fare pace e le quattro sorelle tornano ad essere ancora più unite di prima. Tra mille avventure, belle e meno belle, in Piccole donne si racconta un intero anno di queste fanciulle, un anno che le vedrà crescere, maturare e imparare che la vita può donare gioie e dolori, felicità ed infelicità, ma che se si resta unite anche le difficoltà possono essere superate e la loro sorellanza ne uscirà ancora più forte e solida.

Voto alla fine della lettura del libro: 7.5.

👍 in questo libro ci si può facilmente riconoscere in una o più delle protagoniste e magari anche imparare ad appianare quei piccoli difetti come fanno loro nell’arco della storia; le quattro ragazze hanno un bellissimo, nonostante ogni tanto ci scappi qualche piccolo litigio o discussione, rapporto di sorellanza fatto di complicità e affetto.

👎 l’unica nota negativa che ho trovato in questo romanzo riguarda un personaggio secondario, ed è la zia March: troppo acida, troppo “devi fare come dico io altrimenti ti scordi l’eredità”. Roba che, se fosse esistita, sarebbe stato da dirgli: “Ma chissenefrega della tua eredità! Tieniti pure i tuoi soldi! Io faccio quello che piace a me e non quello che vuoi tu!”

E voi avete già letto “Piccole donne” di Louisa May Alcott? In quale delle quattro sorelle vi riconoscete di più?

Aspetto i vostri commenti. 🙂

Giornata dedicata alla cucina: oggi… torta, 😄!

Oggi sono stata “latitante” dal blog perché sono stata piuttosto indaffarata a preparare, riprogettandola e facendo una mia rivisitazione di una torta che ho trovato su YouTube qualche sera fa, 🙂.

Questo è il video originale della torta preso da YouTube:

Mentre questa è la mia rivisitazione: invece delle arance ho usato le fragole, sia per una delle due creme che per la decorazione sulla superficie.

Purtroppo, però, non saprò che gusto avrà perché questa torta non è per me ma è per i miei zii che domani avranno un pranzo con dei loro amici e mi hanno chiesto se gli preparavo un dolce per chiudere il pasto, 🙂.

Una cosa, però, è certa: anche se questa volta non potrò mangiarla, questa torta la farò ancora e non vedo l’ora che arrivi quel momento per gustarmene una bella fetta, 😋.

L’estate passa anche per la cucina: e per sentire il sapore dell’estate, anche fuori stagione, ecco qui i Cocconcini con Farina di Cocco e Yogurt al Cocco, 😀.

Cocconcini con Farina di Cocco e Yogurt al Cocco…

E dal salato torniamo nuovamente ad una ricetta dolce, 😀!

Mancano poco più di tre mesi all’estate, ma chi lo dice che non si possa assaporare i gusti di questa stagione anche quando fa ancora freddo, 😉?

Uno dei sapori che richiamano l’estate, e in particolare modo il mare, la spiaggia e il caldo è… il cocco, 😀!

Ebbene sì! Nella ricetta di questo post vi porterò in una vacanza “fuori stagione” al sapore di cocco, 😉.

Come? Con i Cocconcini Morbidi con Farina di Cocco e Yogurt al cocco, 😋.

Ingredienti:

⁃ 3 uova intere di media grandezza;

⁃ 200 g. di farina per dolci;

⁃ 200 g. di farina di cocco;

⁃ 175 g. di zucchero;

⁃ 2 vasetti di yogurt al cocco;

⁃ 1 bustina di lievito in polvere per dolci.

Per decorare:

⁃ zucchero a velo q.b.

Procedimento:

Preriscaldate il forno a 180º.

In una ciotola rompete le tre uova e iniziate a montarle con lo sbattitore elettrico poi, man mano che diventano più chiare, aggiungete lo zucchero.

Di seguito, al composto di uova e zucchero, aggiungete anche i due vasetti di yogurt al cocco e mescolate bene il tutto.

In una terrina a parte mettete la farina per dolci e il lievito, poi mescolate bene le polveri tra di loro e iniziate ad aggiungerne poco per volta, sempre setacciandole, al composto di uova, zucchero e yogurt al cocco.

Lavorate bene gli ingredienti con le mani ed infine aggiungete anche la farina di cocco fino a che si sarà formata una palla elastica, morbida e non appiccicosa.

Se il composto dovesse risultare ancora un po’ liquido aggiungete ancora un po’ di farina per dolci.

Dalla palla così ottenuta staccate dei pezzi d’impasto che arrotonderete, prima, sul palmo della mano ed in seguito allungherete leggermente con la punta della dita fino a formare dei bastoncini.

Continuate con questo procedimento fino ad esaurimento dell’impasto.

Foderate una teglia con della carta da forno, spolverate sopra un po’ di farina e adagiateci sopra i biscotti.

Mettete la teglia di biscotti in forno per 15 minuti: dovranno cuocere ma risultare morbidi una volta cotti.

Una volta cotti togliete i biscotti dal forno e lasciateli raffreddare completamente.

Quando i biscotti si saranno raffreddati spolverate con dello zucchero a velo e servite.

Buon appetito!

Il nome Cocconcini è una crasi tra “Cocco” e “Bastoncini”, anche se una volta cotti mi sono usciti che assomigliano più a dei mini panini, 😁. Che dite? Meglio Cocconcini o Cocconini, 😉?

… e ci si sente subito in “summer mood”, 😀.

Per una domenica gustosa… un bel piatto di Calamarata con Anelli di Calamari, Olive Verdi e Olive Nere, 😋!

Calamarata con Anelli di Calamari, Olive Verdi e Olive Nere: il primo perfetto per il pranzo della domenica, 😋.

Che ne dite di proseguire con una nuova ricetta, altrettanto buona e golosa, 😉? Sì? Bene, bene, bene… e se la volta scorsa ci siamo lasciati con una ricetta dolce questa volta tocca ad una ricetta salata, 😀!

È domenica, giorno di festa, e tra le cose che amo di più preparare alla domenica (ma non solo, 😁) c’è la pasta, 😋.

Un piatto di calda, profumatissima e buonissima pasta… mmm, che acquolina in bocca, 😋!

Per il pranzo di oggi ho voluto preparare una bella Calamarata con Anelli di Calamaro, Olive Verdi e Olive Nere. Una vera bontà, 😋😉!

Ingredienti:

⁃ 400 g. di pasta chiamata calamarata;

⁃ 400 g. di calamari già puliti (vanno bene sia quelli freschi che quelli congelati e fatti scongelare poi);

⁃ 300 ml. di passata di pomodoro;

⁃ una confezione di olive da picnic già tagliate a rondelle (per essere più precisa, le “olive da picnic”, come le ho soprannominate fin da bambina, sono quelle olive, senz’acqua, che si trovano in una confezione da due vaschette attaccate tra loro e che basta aprire e sono subito pronte all’uso. Quelle che ho usato per questa ricetta sono un mix di olive verdi e nere nella stessa vaschetta);

⁃ 1 scalogna intero;

⁃ 1 bicchiere di vino bianco;

⁃ sale q.b;

⁃ pepe q.b;

⁃ olio extravergine d’oliva q.b;

⁃ prezzemolo tritato q.b.

Procedimento:

Prendete i calamari già puliti e tagliateli ad anelli.

Prendete lo scalogna e dividetelo a metà: la prima metà vi servirà per i calamari mentre la seconda per il sugo di pomodoro e olive.

Tritate la prima metà di scalogna e, dopo aver fatto scaldare un filo d’olio in una padella, aggiungetelo e lasciatelo soffriggere.

Quando lo scalogna si sarà soffritto aggiunge gli anelli di calamaro e lasciate cuocere per un paio di minuti, dopodiché salate, pepate e sfumate con il bicchiere di vino bianco.

Mentre il vino evapora e i calamari si cuociono (ci vorranno all’incirca 20 minuti) è arrivato il momento di preparare il sugo: in una seconda padella tritate l’altra metà dello scalogno e, come per i calamari, fate scaldare un filo d’olio e, quando sarà caldo, aggiungete lo scalogno.

Quando lo scalogno si sarà soffritto aggiungete la passata di pomodoro, salate leggermente, pepate e aggiungete anche le olive. Mescolate e lasciate cuocere il sugo per 15 minuti.

Quando sia i calamari che il sugo saranno cotti aggiungete quest’ultimo nella padella dei calamari, aggiungete una spolverata di prezzemolo tritato, mescolate e spegnete, coprendo la padella con un coperchio per mantenere caldo il sugo.

Fate bollire l’acqua per la pasta in una pentola e, quando questa sarà giunta a bollore, salatela e gettateci la pasta a cuocere fino al tempo indicato sulla confezione.

Quando la pasta sarà cotta, prima di scolarla, mettete a riscaldare per un attimo il sugo, poi scolate la pasta e aggiungetela al sugo di calamari, pomodoro e olive.

Mescolate bene in modo che la calamarata incorpori bene il sugo e servite ben caldo.

Buon appetito!

Prima ricetta del 2023, 😀! E si comincia in modo dolcissimo con le Chiocciole al Vino Bianco e Cannella, 😋.

Chiocciole al Vino Bianco e Cannella…

La ricetta di questo post non è solamente la prima ricetta dell’anno ma anche un modo, nel mio piccolo, di ringraziare tutti che voi che da più di tre anni seguite il mio blog, 😊. In questi anni questa bellissima famiglia virtuale, fatta di persone meravigliose, è cresciuta pian piano ed io non posso che dire grazie, grazie a tutti voi che mi seguite. Da imbranata (non che adesso sia poi cambiata molto, 😁) alle prime armi con il mondo del blog pian piano ho imparato a conoscere questo mondo, anche grazie ai vostri consigli quando mi trovavo in difficoltà con qualche problema che subentrava con WordPress. Ho passato anche vari momenti difficili in questi anni ma ho sentito il vostro calore, il vostro appoggio e il vostro affetto a sostenermi e, passato il momento difficile, non vedevo l’ora di tornare tra voi, 😊. Grazie, grazie per tutto e sicuramente saranno ancora tantissimi gli anni che passerò qui, su WordPress, assieme a voi. Vi voglio bene, 💖!

Ed ora veniamo alla ricetta che ho preparato questo pomeriggio: che cosa potevo preparare di veloce, facile ma gustoso che potesse far venire l’acquolina in bocca e brontolare il pancino per la fame, 😉? Biscotti, 😀!

Ebbene sì, la prima ricetta dell’anno sono le Chiocciole con Vino Bianco e Cannella.

Molto facili e veloci da preparare, ottime come merenda o per accompagnare il tè del pomeriggio, 🙂.

Ingredienti:

⁃ 300 g. di farina per dolci;

⁃ 120 g. di zucchero semolato;

⁃ 1 cucchiaio di cannella in polvere;

⁃ 1 pizzico di sale;

⁃ 1 bustina di lievito per dolci;

⁃ 1 bicchiere di medie dimensioni di olio di semi (io ho usato quello di girasole);

⁃ 1 bicchiere di medie dimensioni di vino bianco;

⁃ 1 fialetta di aroma limone.

Per decorare:

⁃ Zucchero a velo q.b.;

⁃ Cacao zuccherato (o se preferite va bene anche amaro) in polvere q.b.

Procedimento:

Preriscaldate il forno a 180º.

In una ciotola mettete l’olio, il vino bianco, un pizzico di sale, lo zucchero, la fialetta di aroma limone e mescolate bene tutti gli ingredienti fino al quasi completo scioglimento dello zucchero.

In una ciotola più piccola a parte mettete la farina, il lievito, il cucchiaio di cannella e mescolate bene tra loro le polveri.

Iniziate ad aggiungere poca farina per volta agli ingredienti liquidi, avendo cura di setacciarla bene. Man mano che procedete aggiungete il resto della farina, sempre in piccole quantità (io ne metto 1-2 cucchiai per volta) e sempre setacciandola.

Lavorate bene l’impasto finché non si sarà formata una palla dall’aspetto liscio e non appiccicoso.

A questo punto staccate dei pezzetti di palla dall’impasto e stendeteli con le dita fino a dar loro la forma di un cordoncino di media lunghezza.

Arrotolate il cordoncino su sé stesso fin quasi alla fine, mentre il piccolo pezzo che non avrete arrotolato diventeranno i cornini della chiocciola. Per fare i cornini fate una piccola incisione con il coltello e allargateli leggermente.

Foderate una teglia con un foglio di carta da forno, cospargetelo con un po’ di farina, in modo da non far attaccare i biscotti, e adagiateci sopra le chiocciole, distanziandole leggermente tra di loro.

Infornate i biscotti e lasciateli cuocere per 20 minuti circa.

Una volta cotti sfornateli e lasciateli raffreddare.

Una volta che i biscotti saranno freddi cospargetene una metà con lo zucchero a velo e l’altra metà con il cacao in polvere.

I biscotti sono pronti per essere serviti.

Buon appetito!

… un piccolo dolcetto sfizioso e goloso, 😋.

Che cos’è Jetpack?

Ho saputo che dal mese prossimo, per usare l’app di WordPress bisognerà avere Jetpack

Sono totalmente ignorante su quanto riguarda quest’app e quindi sono andata a fare qualche ricerca su Internet. Risultato? Ho capito poco e niente.

Il poco che ho capito è che si avranno Reader, Statistiche, Notifiche e quant’altro su quest’app.

Ora, alcune domande: io l’app di WordPress la uso solo quando devo scrivere le recensioni o altri post mentre, per quanto riguarda rispondere ai commenti, commentare o mettere like uso il motore di ricerca, inserendo nella barra di ricerca “WordPress” e, in seguito, facendo il login.

È necessario avere quest’app, dal mese prossimo, se la si usa solo per scrivere i post? Se non la installassi potrò continuare a scrivere i miei post con l’app WordPress oppure non mi sarà più possibile e dovrò anche installare Jetpack? Penultima domanda: se dovessi installare Jetpack poi, per accedere a WordPress, dovrò usare sempre Jetpack e mai più WordPress oppure potrò continuare ad accedere anche solo usando l’app WordPress come facevo prima? Ultima domanda: se si installa Jetpack, bisogna eliminare l’app di WordPress perché magari si dovrà usare solo Jetpack se si ha un blog oppure si può tranquillamente tenerla su device e continuare ad usarla come prima?

Scusate le mille domande ma è un argomento, quello di Jetpack di cui, per dirla senza tanti giri di parole “non c’ho capito una mazza”.

Grazie in anticipo a chi mi potrà dare maggiori spiegazioni su quest’argomento, 🙏.

Recensione libresca: “Cristo si è fermato a Eboli” Carlo Levi.

La vita di Carlo Levi, confinato in un paesino della Lucania, ai tempi del fascismo.

Titolo: Cristo si è fermato a Eboli.

Autore: Carlo Levi.

Genere: classico, romanzo autobiografico, storia contemporanea.

Pagine: 244 (formato ebook); 280 (formato cartaceo).

Dove reperirlo: app Apple Books; Google Play Libri; https://www.amazon.it; https://www.ibs.it; https://www.mondadoristore.it; https://www.lafeltrinelli.it; https://www.kobo.com; https://www.libraccio.it; https://www.giuntialpunto.it; https://www.bookrepublic.it (formato ebook); https://www.www.amazon.it; https://www.ibs.it; https://www.mondadoristore.it; https://www.lafeltrinelli.it; https://www.libraccio.it; https://www.Ebay.it; https://www.libreriauniversitaria.it; https://www.unilibro.it; https://www.giuntialpunto.it (formato cartaceo) e probabilmente anche nelle biblioteche della vostra città/del vostro paese.

Trama: La peculiarità di Carlo Levi sta in questo: che egli è il testimone della presenza di un altro tempo all’interno del nostro tempo, è l’ambasciatore d’un altro mondo all’interno del nostro mondo. Possiamo definire questo mondo il mondo che vive fuori della nostra storia di fronte al mondo che vive nella storia. Naturalmente questa è una definizione esterna, è, diciamo, la situazione di partenza dell’opera di Carlo Levi: il protagonista di Cristo si è fermato a Eboli è un uomo impegnato nella storia che viene a trovarsi nel cuore di un Sud stregonesco, magico, e vede che quelle che erano per lui le ragioni in gioco qui non valgono più, sono in gioco altre ragioni, altre opposizioni nello stesso tempo più complesse e più elementari. (Italo Calvino)

Devo dire che sto recuperando un sacco di classici che, prima d’oggi, non avevo mai letto: tutte delle bellissime letture, interessanti e che mi stanno permettendo d’ampliare il mio bagaglio del genere classico, 😉.

Anche il libro che recensirò in questa post è un’altro classico, con un mix di romanzo autobiografico e storia contemporanea: “Cristo si è fermato a Eboli” di Carlo Levi.

In questo romanzo autobiografico, come dice la parola stessa, viene narrata la vita, o meglio un pezzo di vita (e più precisamente la parentesi in cui Levi viene confinato, in quanto non gradito dal regime che vigeva all’epoca ed essendone lui stesso uno strenuo oppositore, dapprima nel paese lucano di Grassano e successivamente nel piccolo centro di Aliano. Piccola curiosità: nel romanzo il paesino viene ribattezzato Gagliano.) dello scrittore e pittore Carlo Levi. Qui Levi passerà alcuni anni, fino alla liberazione del suo confino, ed oltre a dipingere eserciterà anche la professione medica, essendo lui laureato in medicina. La vita nel piccolo paesino di Aliano è una vita fatta di povertà, miseria e Levi, attraverso le parole di questo romanzo, ne denuncia le privazioni e gli stenti in cui sono costretti a vivere i contadini e gli abitanti di questo paese. Un libro crudo ma vero che racconta la vita contadina ai tempi precedenti la Seconda Guerra Mondiale.

Voto alla fine della lettura del libro: 9.

👍 un grande personaggio e persona: Levi ha saputo dire no alle imposizioni dettate dal fascismo e piuttosto che mettersi dalla parte del potente ha preferito farsi confinare per passare alcuni anni della sua vita dedicandosi alla pittura e alla cura degli ammalati. Che dire di questa persona se non… semplicemente grande!; Levi, con il suo buon cuore e la sua umiltà, riesce ad integrarsi nella comunità del paesino di Aliano; anche questo libro, come quello letto in precedenza, porta chi lo legge a vari spunti di riflessione sul modo di vivere delle persone dell’epoca e su quello che era la vita contadina negli anni 30’.

👎 nessuna nota negativa da segnalare.

E voi avete già letto “Cristo si è fermato a Eboli” di Carlo Levi? C’è stato qualche libro che, con la sua narrazione, è stato come “un pugno nello stomaco” per le vicende narrate?

Aspetto i vostri commenti. 🙂

Recensione cosmetica per la pelle durante il bagno o la doccia: “Bagnodoccia Crema Nutriente con Olio di Argan e Patchouli” Spuma di Sciampagna.

La pelle è nutrita in profondità, morbida e profumatissima, 😍.

È diverso tempo, anche a causa della mia prolungata assenza dal blog, che non pubblico qualche post inerente i prodotti per la cura del corpo… ma rimedio subito, 🙂.

Ad agosto dell’anno scorso vi avevo parlato del primo di due bagnodoccia che avevo acquistato e di cui avevo iniziato l’utilizzo. Per chi se lo fosse perso ecco qui il post: https://le1000e1recensione.home.blog/2022/08/04/recensione-cosmetica-per-la-pelle-al-momento-del-bagno-o-della-doccia-bagnodoccia-crema-rigenerante-allametista-e-orchidea-spuma-di-sciampagna/

Con il primo mi sono trovata davvero molto bene e, già da qualche giorno, sto testando anche il secondo: dalle prime impressioni posso ritenermi soddisfatta anche del secondo… e sicuramente centellinerò anche questo, 😉.

Ma veniamo al prodotto in questione e vediamo di cosa si tratta: il bagnodoccia che sto utilizzando in questo momento è il Bagnodoccia Crema Nutriente con Olio di Argan e Patchouli a marca Spuma di Sciampagna.

Ecco come viene presentato il prodotto: Bagnodoccia Crema Nutriente con Olio di Argan e Patchouli a marca Spuma di Sciampagna. Riscopri ogni giorno la bellezza naturale del tuo corpo e ritrova il tuo benessere essenziale con il Bagnodoccia Crema Nutriente. La sua formula è arricchita con Olio di Argan, ingrediente di origine naturale che Spuma di Sciampagna ha sapientemente scelto per te. Il suo profumo caldo e sensuale, arricchito dalle note orientali del patchouli, e la sua formula cremosa, grazie a una innovativa combinazione di attivi idratanti e condizionanti, accarezzano il tuo corpo e ti regalano ogni giorno il piacere avvolgente di un abbraccio.

Rispetta il pH naturale della pelle.

Con ingredienti di origine naturale.

Dermatologicamente testato.

100% prodotto italiano.

https://www.spumadisciampagna.it

👍 il profumo di patchouli è davvero molto intenso e profuma gradevolmente la pelle; ideale in modo particolare se si ha la pelle secca o molto secca perché la nutre in profondità e la rende molto morbida; all’interno di questo bagnodoccia ci sono solo ingredienti di origine naturale; ne basta davvero poco sulla spugna per creare una schiumetta soffice soffice che, una volta a contatto con la pelle, la laverà in modo delicato e senza provocare irritazioni.

👎 nessuna nota negativa da segnalare.

E voi avete già provato il Bagnodoccia Crema Nutriente con Olio di Argan e Patchouli a marca Spuma di Sciampagna? Preferite i bagnodoccia con una profumazione intensa o delicata?

Aspetto i vostri commenti. 🙂

Recensione libresca: “Marcovaldo” Italo Calvino.

Eccomi qui, anche questa sera con una delle mie recensioni, 😀!

Oggi non sono stata presente sul blog perché mi sono dedicata un po’ alla cucina: infatti ho preparato delle lasagne da tenere di scorta per quando voglio mangiare qualcosa di buono, 😋.

Gli strascichi ancora non mi permettono di fare sforzi pesanti così ho colto l’occasione, con il fatto che mi servivano alcune cose, di fare un po’ di spesa online e nel pomeriggio mi sono dedicata alla preparazione delle lasagne, 😋.

Ma questo non è un post mangereccio, come si nota dal titolo, 😁: qui si parla di libri! Ed ecco a voi la recensione della mia ultima lettura, 😀.

Venti novelle, quattro stagioni, un protagonista buffo e sognatore: Marcovaldo.

Titolo: Marcovaldo: ovvero Le stagioni in città.

Autore: Italo Calvino.

Genere: classico, classico per ragazzi.

Pagine: 192 (formato ebook), 141 (formato cartaceo).

Dove reperirlo: app Apple Books; Google Play Libri; https://www.amazon.it; https://www.ibs.it; https://www.mondadoristore.it; https://www.lafeltrinelli.it; https://www.kobo.com; https://www.libraccio.it; https://www.giuntialpunto.it; https://www.bookrepublic.it (formato ebook); https://www.amazon.it; https://www.ibs.it; https://www.mondadoristore.it; https://www.lafeltrinelli.it; https://www.libraccio.it; https://www.Ebay.it; https://www.libreriauniversitaria.it; https://www.unilibro.it; https://www.giuntialpunto.it (formato cartaceo) e probabilmente anche nelle biblioteche della vostra città/del vostro paese.

L’amore per la natura di Marcovaldo è quello che può nascere solo in un uomo di città: per questo non possiamo sapere nulla d’una sua provenienza extracittadina: questo estraneo alla città è il cittadino per eccellenza. (Dalla presentazione di Calvino all’edizione del 1966).

Venti novelle che seguono una classica struttura narrativa: quelle delle storielle e vignette dei giornalini per l’infanzia.

Trama: “In mezzo alla città di cemento e asfalto, Marcovaldo va in cerca della Natura. Ma esiste ancora, la Natura? Quella che egli trova è una Natura dispettosa, contraffatta, compromessa con la vita artificiale. Personaggio buffo e melanconico, Marcovaldo è il protagonista d’una serie di favole moderne, dove Italo Calvino va segnando, come in un suo block-notes segreto, avvenimenti impercettibili nella vita di una grande città industriale, quali possono essere il passaggio d’una nuvola carica di pioggia o l’arrivo mattutino d’uno sbuffo di vento. Quando le avventure di Marcovaldo hanno raggiunto un bel numero, seguendo come un colorato calendario l’alternarsi delle stagioni, Calvino le ha disposte in un libro. Partite come divagazioni comico – poetiche sul tema – “neorealistico per eccellenza” – della più elementare lotta per la vita, le venti favole di Marcovaldo arrivano alla rappresentazione della più complicata realtà d’oggi, alla satira del “miracolo economico” e della “civiltà del consumo”; ma restano sempre fedeli a una classica struttura narrativa: quella delle storielle a vignette dei giornalini per l’infanzia. Marcovaldo non è altro che un Fortunello contemporaneo, un Bonaventura all’incontrario, un Pampurio dei caseggiati popolari. (Italo Calvino).

Tantissimi anni fa, all’epoca delle scuole medie, ricordo che sul testo d’antologia d’italiano c’era proprio una delle novelle con protagonista Marcovaldo: “Marcovaldo al supermarket”. La leggevo in continuazione e mi piaceva tantissimo e mi sarebbe piaciuto leggerne altre. Purtroppo quella era l’unica novella presente sul libro e così ora, a distanza di anni, ho voluto leggere l’intera raccolta di novelle, 🙂.

Le venti novelle, dove il protagonista è sempre Marcovaldo, sono brevi ma molto molto carine ed ognuna è ambientata in una delle quattro stagioni dell’anno. Ed ogni stagione si ripete per cinque volte nell’arco della narrazione. Marcovaldo è un uomo semplice, che lavora come operaio in una ditta, la Sbav. Ha un animo umile e quasi fanciullesco: è un sognatore alla continua ricerca della Natura che va a ricercare in ogni angolo ed in ogni cosa, anche in una semplice foglia che il vento ha deposto sull’asfalto. La sua famiglia è povera e le bocche da sfamare sono tante, così Marcovaldo cerca sempre qualche idea per rendere più “agiata” la vita della propria famiglia. Le avventure vissute sia da lui che dalle persone che lo circondano sono davvero buffissime, anche se per lo più finiscono per essere infruttuose e lasciano Marcovaldo con un “pugno di mosche in mano”.

Voto alla fine della lettura del libro: 8.

👍 venti novelle che, dietro alla loro narrazione, lanciano dei messaggi chiari e forti: il mondo, come sta andando oggi, è un mondo alla deriva. Consumismo, inquinamento ambientale, atmosferico, ecc sono una spia d’allarme per il futuro. Dobbiamo imparare a rispettare la Natura e non maltrattarla come invece si sta facendo al giorno d’oggi. Insegna inoltre che questo consumismo imperante, il non saper più intessere rapporti umani portano l’uomo moderno ad essere una persona chiusa, poca aperta verso i rapporti umani e questa è davvero una cosa triste. Ogni tanto ricordiamoci di sollevare gli occhi dallo schermo dello smartphone e torniamo a guardarci negli occhi: torneremo a scoprire quant’è bello potersi parlare senza bisogno di device e altre diavolerie elettroniche; il protagonista è davvero buffissimo quando cerca di portare a termine, anche a costo di rimanere deluso, le piccole e grandi avventure che gli capitano.

👎 nessuna nota negativa da segnalare.

E voi avete già letto “Marcovaldo” di Italo Calvino? Che cosa fareste, voi, per rendere questo mondo un luogo migliore dove vivere?

Aspetto i vostri commenti. 🙂